ERGONOMIA E USER EXPERIENCE RACCONTATE ATTRAVERSO I RUBINETTI FIMA

Quando il processo progettuale si amplia guardando ai bisogni del mercato e all’interazione con i prodotti.

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Partire dai principi dell’ergonomia ed allargare il focus alla user experience è un passaggio naturale per l’approccio progettuale di FIMA.
Fa parte della visione ampia che scegliamo quando elaboriamo una nuova collezione e la immaginiamo, fin da subito, in relazione con l’utilizzatore.
L’obbiettivo è instaurare un feeling immediato tra user e prodotto, puntare alla facilità d’uso e di apprendimento, amplificare le sensazioni positive che ne derivano grazie alle performance e alla piacevolezza dell’esperienza in sé. Non basta quindi un approccio progettuale solo antropometrico e funzionale, che comunque adottiamo anche in ottica di implementare salute e sicurezza dei prodotti.

Occorre spingersi oltre. Avviare un processo più complesso che unisca la competenza tecnica ad una sensibilità progettuale capace di interpretare i bisogni del mercato, sempre più influenzato dagli strumenti digitali che modificano le modalità di rapportarsi con i prodotti circostanti.

Sottolineare alcuni di questi aspetti nelle ultime collezioni a catalogo, ci sembra allora un modo interessante per raccontare i dettagli di progetto, magari meno evidenti, che diventano un valore aggiunto importante per scegliere FIMA.

LA PULIZIA ESTETICA E FUNZIONALE DI FLO’

FLO’ è la nuova proposta di FIMA presentata in anteprima in occasione del Supersalone di Milano, che ha subito incontrato il favore del mercato (ne avevamo parlato qui). Il focus era una collezione leggera ed elegante, semplice nell’utilizzo, versatile dal punto di vista dell’ambientazione e dell’installazione perché destinata anche a progetti contract. Partendo da questo brief, l’ufficio tecnico FIMA ha saputo declinare in FLO’ una serie di plus interessanti in termini di esperienza e facilità d’uso.

Dietro alle linee morbide e sinuose del miscelatore, si nasconde una precisa scelta legata alla manutenzione del prodotto. Eliminare spigoli vivi e zone di accumulo del calcare consente una pulizia più rapida ed efficace, ancora più importante nel settore contract e hotellerie. Il corpo rastremato verso il basso amplia la base di appoggio del rubinetto, evitando anelli o basette di più difficile installazione. Il posizionamento rialzato della cartuccia, infine, impedisce eventuali infiltrazioni di acqua, garantendo ancora più a lungo la perfetta performance del prodotto.

Investire e ragionare su aspetti funzionali, non necessariamente legati alla regolazione dell’acqua, è una costante per i percorsi progettuali di FIMA. Ma in termini ergonomici e di user experience anche le scelte estetiche sono fortemente connesse al benessere e alla desiderabilità dei prodotti.

In FLO’ i raccordi tra le superfici e l’equilibrio nelle proporzioni sono fondamentali per definire l’appeal visivo della collezione. FIMA sceglie di puntare sulla pulizia assoluta, eliminando dalla vista particolari meccanici come spine o fori, e proponendo un sistema di scarico esclusivamente pop-up. Ne risulta un rubinetto esteticamente bello da ogni punto di vista, facile da approcciare e da utilizzare nei progetti di interior perché adatto anche ad installazioni particolari.

Rispetto all’interfaccia con l’utente, un ulteriore plus della collezione FLO’ è l’invito all’uso del comando. Un suggerimento che invita all’apertura del rubinetto e rende il gesto estremamente piacevole: da un lato per le dimensioni e la profondità della leva, che facilitano una presa salda e completa, dall’altro per lo speciale meccanismo a scivolo che fa scorrere in avanti l’elemento.

L’IMMEDIATEZZA NEI GESTI DI SWITCH E SWITCH ON

I gesti sono alla base del pensiero progettuale di Davide Vercelli per la collezione SWITCH e la sua derivazione SWITCH ON. Mettersi in relazione con i prodotti presuppone di basarsi su un’abitudine acquisita oppure di comprendere la nuova modalità di funzionamento in maniera intuitiva, magari traslando le gesture da altre attività quotidiane.

E’ ciò che accade con SWITCH dove il pulsante che attiva o interrompe il flusso dell’acqua è analogo a quello di un qualsiasi interruttore on-off dell’impianto elettrico o di un elettrodomestico. Davanti ad un oggetto innovativo e che dal punto di vista formale potrebbe disorientare, l’utilizzo di un gesto già acquisito ed interiorizzato rende subito chiaro l’accesso al prodotto e, anzi, ne diventa esca, incuriosendo l’utente e spingendolo all’interazione. L’interfaccia di SWITCH non è l’unico aspetto direttamente correlato alla user experience. La riflessione si è ampliata all’intero sistema che offre molteplici possibilità di composizione e distribuzione.

Dal punto di vista progettuale queste opportunità vanno sfruttate con un’installazione attenta, costruita sugli effettivi bisogni o desideri dell’utente. Un aspetto chiave che influisce sul benessere e sulla piacevolezza dell’esperienza e crea un legame positivo e duraturo con il prodotto.

In ultimo lo sviluppo di corpi ad incasso miniaturizzati consente dal punto di vista dimensionale di proporre un prodotto snello e leggero, facile da maneggiare e non invasivo a livello visivo. È questo un aspetto molto impattante soprattutto riferito alla gamma derivata da SWITCH, che amplia il campo di azione dal sistema doccia all’intero ambiente bagno.

SWITCH ON si declina in 4 versioni di miscelatore lavabo, bidet e incassi vasca e doccia. Racchiudere in un’unica piastra la bocca di erogazione o la doccetta, i comandi separati per controllare temperatura e portata e il tasto ON/OFF ha richiesto un attento studio ergonomico del prodotto, esempio di una sfida progettuale ben risolta.

LA REGOLAZIONE DEL BENESSERE
CON SO

Il cuore di ogni miscelatore è la regolazione dell’acqua, il giusto mix tra temperatura e portata che soggettivamente soddisfa il desiderio di chi lo utilizza. Progettare per rendere più facile, più precisa e più costante la miscelazione significa occuparsi di benessere e di usabilità e quindi indirettamente riguarda sia la sfera ergonomica che l’esperienza d’uso del prodotto.

Ecco perché SO diventa protagonista del nostro racconto. L’idea innovativa di miscelazione elaborata da Davide Vercelli separa in maniera chiara temperatura e portata, rendendo questi parametri indipendenti e non influenzati tra di loro. Maggiore è al possibilità di controllo, migliore è il comfort offerto dal prodotto. A supporto del benessere ci sono poi una serie di scelte estetiche e materiche che aiutano a relazionarsi in maniera più facile ed immediata con SO. I due comandi hanno forma e dimensione differenti: un cilindro facilmente impugnabile per regolare la portata, un comando più ampio e sezionato per il controllo preciso della temperatura.

L’inclinazione del taglio consente di valutare ad un semplice sguardo il calore dell’acqua, che non necessita di essere reimpostato ogni volta ma, in condizioni normali, può rimanere costante. Per rendere ancora più chiara la diversa natura delle due manopole, FIMA propone l’accostamento di materiali diversi come il cemento o il legno da alternare alle più classiche finiture galvaniche o cromate. Una scelta che non solo aumenta le possibilità di personalizzazione del prodotto, ma anche ne arricchisce l’interfaccia rendendola più friendly per l’utilizzatore.

Per approfondire:
A proposito di SWITCH >> scarica SWITCH MAGAZINE
A proposito di SO >> scarica SO MAGAZINE

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