CASA BOTTEGA: IN EQUILIBRIO TRA RECUPERO ARCHITETTONICO E VIVERE CONTEMPORANEO
Casa bottega è la storia della riqualificazione a scopo lavorativo ed abitativo di una dimora del 1650, all’interno di uno dei quartieri storici urbani di La Valletta, la capitale di Malta.

UN PROGETTO ABITATIVO CONTEMPORANEO, CON AMBIENTI CONDIVISI E SPAZI PRIVATI
Il progetto di Chris Briffa Architects recupera un edificio storico che diventa uno spazio casa lavoro e sceglie FIMA per le rubinetterie. Un edificio che oggi ospita lo stesso studio CHRIS BRIFFA ARCHITECTS nel suo impianto storico, e la casa dedicata alla famiglia dell’Architetto nell’attico contemporaneo aggiunto alla struttura. Un recupero architettonico importante tanto da ricevere premi e menzioni nei concorsi internazionali di Architettura, ultimo in ordine di tempo il BIG SEE INTERIOR DESIGN AWARD 2021 con riconoscimenti anche ai partner coinvolti nell’attività, tra i quali FIMA per le rubinetterie di bagni e zone wellness.

PATRIMONIO ARCHITETTONICO DA SALVAGUARDARE
La Valletta, riconosciuta dal 1980 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, ha vissuto negli ultimi 20 anni una rapida rinascita culturale e sociologica partita anche dalla valorizzazione e dal recupero del suo patrimonio architettonico.
La struttura della città, all’interno delle mura fortificate, era rimasta pressoché ferma alla sua fondazione. I vincoli strutturali e funzionali connessi al recupero degli edifici storici hanno spesso rappresentato una sfida interessante per gli architetti, chiamati a trovare il giusto equilibrio tra innovazione e tradizione, tra conservazione dei beni culturali e nuove esigenze del vivere contemporaneo.
E’ in questo il contesto che nasce il progetto Casa Bottega, quando l’architetto Chris Briffa, già profondo conoscitore della realtà maltese e autore di diversi progetti a tema, acquista una dimora d’epoca decisamente fatiscente.
Ne seguono 3 anni di studi, messa in sicurezza, recupero delle strutture e dell’impianto originale dell’edificio, ripensato per ospitare lo studio di Architettura con aree multifunzionali dedicate a presentazioni o conferenze.
La prima fase del progetto prevede una galleria al piano terra; un laboratorio per la prototipazione nel seminterrato; un atelier al primo piano e una grande ‘sala nobile’ al secondo piano, che separa gli spazi lavorativi e l’ambiente domestico, frutto poi di un successivo ampliamento.
Gli elementi originali, come le piastrelle del pavimento e le aperture, sono stati restaurati e reintegrati. La facciata è stata preservata nella classica pietra maltese, con un sapiente recupero dell’ampio lucernario esterno che valorizza la Sala Nobile. Ma poi nella struttura storica sono stati implementati i più moderni servizi ed infrastrutture, dalla ventilazione dei locali alla costruzione di un ascensore racchiuso in una gabbia di acciaio e vetro, collocato all’interno del cortile.
In quest’ottica si inserisce anche la scelta di Fima per le rubinetterie, con la collezione MAXIMA che reinterpreta le tradizionali soluzioni a tre fori con finiture di design e una maggiore attenzione ai consumi.
Il risultato è un recupero attento a bilanciare le esigenze di comfort moderno e di sostenibilità, senza snaturare l’edificio nel contesto storico della città.

LUCE, MATERIALI E RUBINETTERIE FIMA PER CASA BOTTEGA
Gli interni del progetto Casa Bottega sono equilibrati in un sapiente gioco di contrasti – chiaro+scuro, freddo+caldo, interno+esterno, chiuso+aperto – in particolare nella zona attico.
Qui è la luce a diventare il catalizzatore per l’atmosfera contemporanea del progetto. Attraverso ampie aperture perimetrali, lucernari e pareti vetrate la luce invade lo spazio di Casa Bottega, illuminando i pavimenti in legno di quercia, scaldando le strutture in cemento grigio o l’elegante cucina in acciaio inox, che rappresenta il cuore dello spazio domestico e si affaccia sulle terrazze verdi.
La zona notte è più raccolta, con un’illuminazione diffusa ma più intima. Due oblò a soffitto e la luce radente della finestra ad altezza pavimento creano un’atmosfera morbida e raffinata, che avvolge la camera da letto e il bagno padronale.
La zona doccia si affaccia direttamente sulla stanza matrimoniale. Un volume semplice e lineare servito da una colonna doccia a muro scelta tra le soluzioni wellness di FIMA. Si tratta di una soluzione a parete con soffione orientabile e doccetta estraibile in finitura nero opaco. I comandi scelti sono quelli della collezione MAXIMA, una serie classica con un profilo a croce rivisto in chiave moderna.
Anche per la zona lavabo, decorata con rivestimenti effetto terrazzo veneziano, si conferma la scelta della rubinetteria Maxima di FIMA con la soluzione tre fori a parete declinata in un doppio lavabo.
E’ invece un rubinetto tre fori da appoggio Maxima in finitura bianca quello scelto per il bagno al primo livello della Penthouse, ispirato al portico della St John’s Co-Cathedral. Qui gli spazi riflettono ancora ampiamente il passaggio tra edificio storico e attico contemporaneo, con chiari elementi di recupero come il pavimento in marmo crazy paving.


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