Mettere al centro del processo creativo le persone e il concetto di “costruire insieme”, per comprendere esattamente le potenzialità di ogni spazio e disegnarne l’evoluzione partendo dai modi di vivere di chi lo abita. È questo il pensiero chiave dell’architetto David Juet, fondatore dello studio KOI Architecture che si dedica a ristrutturazioni, ampliamenti ma anche a nuove costruzioni di prestigio, con base tra Nantes e Bordeaux.
Anche il progetto LA CANOPÉE nasce da un incontro, e diventa subito opportunità per realizzare uno spazio armonico e ricco di dettagli di recupero, invaso dalla luce e aperto sullo spazio circostante.
La metratura già importante di questa penthouse acquisisce un ulteriore valore grazie alle ampie balconate che percorrono l’intero appartamento. E il progetto ci gira intorno e le valorizza rendendole una sorta di giardino pensile dal quale godere di un affaccio a 360° sulla città di Nantes e sul parco circostante. Un’estensione degli ambienti interni curata con la medesima attenzione e ricerca di equilibrio, da godere soprattutto nella stagione più calda come un vero è proprio living immerso nel verde.
LA ZONA LIVING: UNA SCATOLA BIANCA PER CONTENERE PASSATO E PRESENTE
Marmi, stucchi elaborati, pavimenti in parquet e un camino d’epoca con l’immancabile specchio. Le componenti per un progetto di recupero importante c’erano già tutte in questo appartamento da rendere a misura di famiglia. Ma l’obiettivo della ristrutturazione doveva avere una visione più contemporanea, concentrandosi in primis sul comfort e sulla suddivisione tra gli spazi comuni e quelli più privati.
Ecco, quindi, l’ampio ingresso e la zona living gestiti come una scatola bianca, intervallata da piani orizzontali in marmo e superfici verticali in rovere chiaro. Un elegante gioco di volumi avvolti dalla luce diffusa che arriva dalla terrazza e che fa risaltare modanature e decori neoclassici rendendoli leggeri ed allo stesso tempo eleganti. A far da contrasto ci sono i soffitti tinteggiati di scuro, uno stacco evidente che sembra creare una zona d’ombra forzata per abbassare il punto di vista e rendere più dinamici gli spazi.
La grande cucina diventa una lunga parete contenitiva che alterna legno chiaro, ottone e una parete specchiata a richiamare lo specchio posto sopra al camino. Al centro della stanza un’isola in marmo divide dalla zona pranzo, dove trova spazio anche un doppio affaccio, in colori neutri.
Le stesse tonalità chiare sono state scelte per i divani del salone che si articola nettamente in due aree, pensate rispettivamente per la conversazione e l’Home Cinema. Qui la tinta scura dei soffitti arriva fino a pavimento per creare un angolo tecnologico dedicato al relax e alla proiezione.
LA ZONA NOTTE E IL BAGNO PADRONALE: TINTE A CONTRASTO E RUBINETTERIE NERE
Il passaggio alla zona notte è vincolato all’ingresso. Un accesso riservato che introduce ad un ulteriore corridoio su cui si affacciano tre stanze da letto e due bagni. Sono quelle dedicate ai bambini e agli ospiti, dove il colore inizia ad essere una presenza costante, con tinte diverse per ciascun ambiente e giochi volumetrici molto distanti da quelli utilizzati negli spazi comuni. Restano come filo conduttore il parquet posato a spina di pesce, l’essenza rovere chiaro che caratterizza gli arredi, e i dettagli in ottone, non più inseriti a pannello come in cucina ma ugualmente presenti tra le lampade in particolare. E naturalmente resta la luce diffusa che entra dalle grandi finestrature che si affacciano sulla balconata, a cui si accede da ogni stanza.
In fondo alla zona notte si nasconde la camera padronale. Pensata quasi come uno scrigno, uno spazio privato in cui tutto è intimo e concentrato, la stanza matrimoniale è interamente tinteggiata con un intenso verde certosa, compreso il soffitto. A contrasto restano la moquette color avorio e gli arredi su misura, tra cui il letto a centro stanza con testata del solito rovere chiaro.
Il bagno en suite invece è sui toni del rosso borgogna, con effetti color block che qui richiamano le venature del marmo calacatta viola utilizzato a pavimento e parziale rivestimento. Se gli elementi contenitivi sono sempre in rovere, spunta qui l’utilizzo del nero tra dettagli e finiture. E proprio il nero è la scelta per le rubinetterie.
Un lavabo squadrato accoglie due miscelatori da incasso a parete della collezione SPILLO UP di FIMA Carlo Frattini, appunto in versione black matt. E dalla stessa collezione sono tratti anche il miscelatore con deviatore e la doccetta con supporto per l’ampio box doccia.
Un cambio di colori che diventa una scelta di linguaggio per rendere la camera da letto padronale e il relativo bagno una sorta di mondo a parte, dedicato al riposo e alla cura di sé.
Per approfondire:
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