IF design Award, German Design Award, ADI Design Index. E poi Design Plus, Good Design Award e il recente Archiproducts Design Awards. Sono solo alcuni degli ultimi riconoscimenti ricevuti da Fima per i prodotti presentati. Una sequenza interessante di traguardi che negli ultimi 10 anni ha caratterizzato le esperienze
progettuali dell’azienda. Ecco quindi l’occasione per rileggere il percorso fatto fin qui, alla ricerca dei denominatori comuni che rendono i progetti di design in generale, ed i prodotti FIMA in particolare, meritevoli di essere premiati agli occhi delle più prestigiose ed esperte giurie internazionali.
NON SOLO ESTETICA PER VALUTARE IL DESIGN
I criteri di giudizio per un premio di design possono variare a seconda della tipologia di concorso e del paese promotore ma è innegabile che estetica ed innovazione rappresentino il fil-rouge in tutte le selezioni.
Col passare del tempo però anche le giurie internazionali si sono dovute confrontare con le attuali esigenze progettuali, adattando i parametri classici alle nuove tematiche. Tra queste sostenibilità e usability o “design for all” incidono in maniera significativa, generando in alcuni casi mention dedicate o premi paralleli agli “storici” originali.
Pensiamo ad esempio al Green Good Design che nasce dall’esperienza consolidata del Good Design del Chicago Athenaeum.
L’attenzione crescente verso la sostenibilità porta gli esperti a premiare sempre di più prodotti che si distinguono per cicli di vita virtuosi, utilizzo e consumo ridotto delle risorse e, in generale, per un per approccio fortemente responsabile verso l’impatto ambientale.
Questa tendenza è particolarmente affine alla filosofia green di FIMA, ed è forse uno dei motivi principali per cui quasi tutti gli ultimi progetti proposti al mercato hanno ricevuto un riconoscimento prestigioso.
I PRODOTTI FIMA PIU’ PREMIATI DALLE GIURIE INTERNAZIONALI
Pur non volendo fare classifiche di sorta, SO e SWITCH sono senza dubbio le collezioni che più hanno lasciato un segno nel design dell’Abitare.
Davide Vercelli con SO esplora la gestualità legata alla fruizione del rubinetto permettendo di scegliere in modo più efficace la quantità e la temperatura desiderata di acqua. La canna da 10 mm limita poi naturalmente la portata in erogazione, con un notevole risparmio idrico.
Usabilità, ergonomia e sostenibilità del prodotto hanno colpito l’immaginario degli esperti che hanno assegnato rispettivamente a SO i premi DESIGN PLUS ad ISH, GOOD DESIGN AWARD in Giappone e GERMAN DESIGN AWARD nel 2019. E poi ancora l’IF DESIGN AWARD nel 2020 a testimonianza del successo della collezione e dell’idea ad essa sottesa.
SWITCH è invece una soluzione dedicata al wellness che scardina la funzionalità classica lasciando un’estrema libertà compositiva al progettista. Un sistema doccia sostenibile, innovativo ed esteticamente accattivante, perfetta espressione della filosofia che accomuna Fima Carlo Frattini e Davide Vercelli. Forse proprio la riconoscibilità del pensiero del designer e l’identità del brand hanno contribuito al successo unanime di Switch che è stato inserito nella selezione ADI INDEX per la partecipazione al prossimo COMPASSO D’ORO, mentre dall’estero sono arrivati in sequenza IF DESIGN AWARD 2021 ed ARCHIPRODUCTS DESIGN AWARDS.
COSA NON DEVE MANCARE IN UN PRODOTTO DI DESIGN VINCENTE, SECONDO FIMA
Alla luce di queste considerazioni e dei riconoscimenti raccolti, proviamo ad elencare un nostro vademecum per i progetti che aspirano a premi di design.
Ecco i “must have” secondo FIMA:
– SENSO
Un prodotto meritevole deve avere una ragione profonda per essere progettato. Non deve inventare bisogni laddove non ci sono, oppure essere l’ennesima variante che rende obsoleti altri prodotti.
Un prodotto sensato deve creare innovazione, vuole essere oggettivo, immagina di migliorare lo scenario. In particolare in Fima ci riferiamo sempre all’impatto ambientale e alla sostenibilità, come negli ultimi progetti SO e SWITCH.
– VISIONE
Un prodotto premiato racchiude uno slancio verso il futuro. Può immaginare un modo diverso di compiere azioni quotidiane, analizzare un target specifico, sviluppare un nuovo processo produttivo.. La visione si allarga e supera la dimensione del prodotto. Non a caso sempre più premi coinvolgono le strategie e i sistemi di comunicazione e distribuzione. Lo stesso Davide Vercelli ha ricevuto una mention all’ultimo Compasso D’oro per l’evento Mille Luci, un evento diventato un aggregatore di progetti e sinergie tra aziende, di cui FIMA ha ovviamente fatto parte.
– UNICITA’
Un prodotto meritevole deve essere riconoscibile, univoco, memorabile.
La giuria deve poter leggere il tratto distintivo del designer e l’identità del brand dietro al prodotto selezionato. Proprio per questo in Fima condividiamo profondamente la nostra vision aziendale con chi progetta i nostri prodotti.
– RACCONTO
L’azienda deve accompagnare il prodotto con un racconto coerente che ne amplifichi il messaggio.
Occorre utilizzare più strumenti e canali, sfruttando le specifiche potenzialità: immagini, parole, contesti che creano una visione a 360° del prodotto e ne facilitano la comunicazione.
Ne abbiamo parlato ampiamente a proposito di FLO’ nell’articolo che puoi leggere qui.
– INTERAZIONE
Un prodotto meritevole deve incuriosire l’utente che vuole capire come funziona, scoprire come è fatto, provarlo, toccarlo, testarlo… Deve essere un prodotto che avvicina piuttosto che allontanare, creando fin da subito una relazione empatica con il fruitore. O, in questo caso, con la giuria:
– DESIDERIO
Un prodotto deve sempre essere desiderabile e, spesso, i prodotti più iconici della storia del design sono stati protagonisti di concorsi internazionali. A livello progettuale creare desiderio significa trovare un’affinità nel modo di pensare e sentire tra il designer e l’utente finale, che in quel prodotto si riconosce perfettamente.
E’ un legame sottile ma fondamentale a cui aspirare, che rende più immediato e percepibile il fascino di un progetto anche agli occhi di chi lo giudica.
UN PROGETTO NASCE PER ESSERE PREMIATO?
Rivolgiamo questa domanda direttamente a Davide Vercelli, che dal 2017 è Art Director e designer dei prodotti FIMA più premiati e significativi.
“Il premio è il coronamento di un percorso progettuale ben riuscito. La testimonianza tangibile che il pensiero che sta dietro al prodotto è stato perfettamente compreso dal pubblico, e dalla giuria in questo caso.
L’atto creativo è bello ed assoluto di per sé. Non ammette deviazioni o retropensieri che allontanino dalla ricerca stessa di un senso al tuo progettare. O proiectare, nel senso di gettare in avanti, come dico sempre io.
Solo quando l’urgenza progettuale ha trovato voce e forma in un prodotto concreto ci si può confrontare con l’esterno. Solo allora è possibile valutare se proporre il rubinetto, non solo al mercato, ma anche al giudizio delle giurie più prestigiose”